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È in libreria, a cura della Fondazione, il diario del professore di filosofia di Giovinazzo (Bari)  Gaetano Garofalo, Un racconto oltre il silenzio. Dal fronte greco ai campi di internamento del Terzo Reich, a cura di Sonia Gliera, con introduzione di Raffaella De Franco e una presentazione di Massimo Castoldi per le edizioni PensaMultimedia (Rovato BS – Lecce).

Il libro conferma la particolare  attenzione prestata in questi ultimi anni dalla Fondazione al tema degli Internati militari.

Un racconto oltre il silenzio

 

 

 

 

 

 

 

 

Il diario di Gaetano Garofalo nasce da una testimonianza orale raccontata al figlio Manrico e alla figlia Liboria e da lei trascritta, ma ha l’intonazione e la capacità di riflessione propria della pagina scritta. Garofalo era un professore di filosofia, uno studioso, la sua ricostruzione memoriale e la sua parola inevitabilmente ne risentono, non solo nel modo di argomentare e nel linguaggio, ma anche nel modo di elaborare le emozioni, le umiliazioni e le sofferenze subite.

Scelse di parlare a oltre quarant’anni da quelle vicende, gravato per tanti anni dal conflitto interiore tra il rifiuto di un passato che gli aveva “tolto ogni fiducia nel mondo”, perché lo aveva messo di fronte alla ineluttabilità del male, apparentemente più forte dello spirito, della ragione e dell’etica, e la sua fiducia di filosofo e di insegnante in quello stesso pensiero generatore di regole di vita morale. Solo nel 1985 raccontò la sua esperienza di guerra e prigionia: dall’addestramento militare in Italia, al fronte greco, all’internamento nei campi di prigionia di Benjaminovo e di Oberlangen.