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Milano, 14 agosto 2021. Sei anni fa, il 14 agosto 2015, moriva a Milano Gianfranco Maris, storico presidente dell’ANED e della Fondazione Memoria della Deportazione. L’anno scorso pubblicammo il suo articolo Il valore di una sentenza sul processo al capitano delle SS Theodor Emil Saevecke. Quest’anno la Fondazione Memoria della Deportazione lo vuole ricordare ancora con le sue parole, riportando la seconda parte dell’orazione che tenne il 1° novembre 1998 al cimitero monumentale di Milano e che la nostra presidente Floriana Maris ha pubblicato nel numero 4-6 di aprile-giugno 2021 della rivista “Triangolo rosso”:

 Pasolini, in una delle sue tragedie, Pilade, evoca l’inferno dei campi di sterminio.

Atena profetizza a Oreste che vi sarà un giorno, lontano nel tempo, ma vi sarà, uno sterminio di dimensioni e crudeltà mai conosciute prima.

Oreste, sgomento, chiede: “come si potrà sopportare ciò”?

Ma Atena lo disillude: “non solo lo si potrà sopportare, ma poi lo si potrà dimenticare”!

Non apro con una nota di pessimismo il mio ricordo, oggi, dell’immenso crimine che, nel nostro secolo breve, accelerò le più crudeli violenze che l’umanità abbia mai sofferto.

Apro questo mio ricordo con la voce della ragione, con gli occhi sbendati, con la consapevolezza che la conoscenza di un immenso crimine non può, di per sé, garantire che nessuno mai lo ripeterà.

La consapevolezza che qualsiasi storia, anche la più infame può ripetersi, deve renderci vigili, anche sulle nostre speranze, ricordandoci che non saranno mai raggiunti i traguardi della speranza senza l’azione che ne garantisca il raggiungimento.

Si, il vaticinio di Atena fu esatto, perché l’inferno dei campi di sterminio lo si è potuto sopportare.

Gli uomini sanno macinare, nei secoli, montagne di dolore e ricostruire sempre più forti ragioni di vita e speranza di pace.

Lo si è potuto sopportare, ma non lo si dovrà dimenticare.

Molti, tanti, troppi vorrebbero confondere le ragioni di tutti i morti della terra in un unico grande dolore, per poi dimenticarlo.

Oggi, purtroppo ci si salva la coscienza spendendo parole che creano della memoria soltanto l’illusione.

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Il manifesto del Centenario dalla nascita di Gianfranco Maris (1921-2021): progetto di Lucia Roscini, vincitore del concorso di idee organizzato in collaborazione con AIAP, Associazione italiana design della comunicazione visiva.